Lavare i piatti: a mano o in lavastoviglie? Qual è l’alternativa più ecologica?

Uno dei dilemmi più frequenti che riguardano le faccende domestiche è proprio capire come lavare i piatti in maniera semplice ma allo stesso tempo ecologica.

 Negli ultimi anni, fortunatamente, l’attenzione dei consumatori si sta sempre più di frequente spostando verso pratiche ecologiche e sostenibili per l’ambiente.
In questo panorama, quindi, molto spesso si tende a pensare che per si debba ricorrere necessariamente al procedimento manuale. Ma è sempre così?
Vediamolo insieme analizzando singolarmente entrambe le metodologie.
 
Lavare i piatti a mano: pro e contro
 

Le persone particolarmente attente all’ambiente e alla sostenibilità, da sempre, sostengono che lavare i piatti a mano sia l’unica alternativa per ridurre gli sprechi. Ma, se andiamo ad approfondire in merito, ci rendiamo facilmente conto che non sempre questo corrisponde a verità.

Infatti, lavare i piatti a mano implica comunque un notevole utilizzo di risorse idriche, nonché di prodotti per il lavaggio che spesso vengono usati impropriamente.
 
Se proprio non vogliamo rinunciare a questa pratica, però, è importante ricordare che bisogna sempre riempire la vasca per il lavaggio e lasciare i piatti in ammollo per un po’ e poi procedere a insaponarli.
 
L’acqua corrente va utilizzata esclusivamente per risciacquare evitando, quindi, di tenerla aperta mentre stiamo ancora insaponando e strofinando.
 
Teniamo sempre presente, poi, che il lavaggio a mano non consente la completa rimozione di germi e batteri e che, spesso, questi si annidano anche nelle apposite spugnette per i piatti.

Lavare i piatti in lavastoviglie: troppo costoso o ecologico ed efficiente?

 

Ingiustamente demonizzata, la lavastoviglie sta finalmente conquistando il primo posto tra i metodi più ecologici per lavare i piatti.

Infatti, contrariamente a quanto si possa pensare, è possibile utilizzare dei piccoli accorgimenti che consentono di effettuare cicli di lavaggio in lavastoviglie nel modo più sostenibile possibile.

Come prima cosa, tassativamente vietato effettuare il prelavaggio ossia la procedura di lavare i piatti prima a mano velocemente e poi metterli in lavastoviglie.

Questo, non solo produce un aumento enorme dell’acqua consumata, ma è anche un inutile passaggio in più se consideriamo che le moderne lavastoviglie sono in grado di rimuovere i residui più ostinati anche a basse temperature.

Se abbiamo la necessità di rimuovere dei residui più grandi, che vogliamo evitare di inserire in lavastoviglie per preservarne i filtri, possiamo rimuoverli con un tovagliolo utilizzato durante il pasto, senza ricorrere all’utilizzo di acqua.

Inoltre, è sufficiente impostare lavaggi ecologici che faranno poi tutto il resto garantendo risultati perfetti evitando gli sprechi.

Qual è quindi la scelta più ecologica per lavare i piatti?

 Come abbiamo visto, se utilizzata nella maniera adeguata, la lavastoviglie può essere considerata la migliore alternativa ecologica per lavare i piatti. Ma perché?

Questo non dipende solo dalla possibilità di evitare il prelavaggio e dai programmi ecologici di cui dispone, ma dipende anche da altri importanti fattori.

Innanzitutto, grazie ai frequenti progressi della tecnologia, oggi le lavastoviglie sono in grado di regolare autonomamente le giuste quantità di acqua e detersivo sulla base dei livelli di sporco da rimuovere.

Questo è un passo importantissimo perché consente di consumare, su grandi carichi di lavaggio, solo un terzo dell’acqua che si consumerebbe lavando a mano.

Inoltre, ottimizzando il carico e sistemando al meglio le stoviglie è possibile raggiungere ancora più facilmente il nostro obiettivo ecologico. Infatti, la lavastoviglie dovrebbe essere attivata solo a pieno carico e disponendo correttamente piatti e pentole all’interno.

  • Ad esempio, nel cestello superiore bisognerebbe posizionare solo ciotole e scodelle più piccole, insieme ai bicchieri e alle posate più ingombranti.

  • Nel cestello inferiore, invece, vanno riposte le pentole e le padelle più grandi rivolte verso il baso in modo che il getto d’acqua elimini lo sporco più facilmente.

  • Le posate, poi, vanno messe nell’apposito contenitore con i manici in basso (ad eccezione dei coltelli).

È importante, infine, evitare di lavare stoviglie in ottone o bronzo e altri materiali che potrebbero danneggiarsi e deformarsi.

Per i bicchieri di cristallo, ci sono delle lavastoviglie (come le Miele) dotate di programmi specifici che assicurano risultati davvero perfetti.

Per quanto riguarda il consumo di energia, basterà acquistare modelli delle classi energetiche superiori per risparmiare sulla bolletta ed effettuare il lavaggio nelle ore serali.

Nel caso in cui si disponga di pannelli solari per la corrente, sarà abbastanza economico e conveniente effettuare il ciclo anche nelle ore diurne.

Altri vantaggi di lavare i piatti in lavastoviglie

I vantaggi di lavare i piatti in lavastoviglie, per fortuna, non finiscono con quelli legati all’aspetto ambientale ma sono collegati anche a questioni igienico-sanitarie.

Infatti, un altro importante aspetto da tenere presente è che lavando in lavastoviglie i piatti, questi risulteranno davvero igienizzati e disinfettati, cosa non garantita lavando a mano.

E, dopo il Covid, questa esigenza è diventata sempre più pressante: basta immaginare i casi di persone positive costrette a dividere la casa con i familiari negativi. In questo caso, la lavastoviglie evita le possibilità di contagio dovute al fatto di maneggiare i piatti per lavarli e garantisce l’effettiva sterilizzazione.

Inoltre, anche in situazioni particolari come la gravidanza, lavare i piatti in lavastoviglie aiuta ad evitare il contatto con sostanze chimiche e potenzialmente fastidiose come i detersivi.

Insomma, dopo aver analizzato e considerato attentamente questa consistente serie di fattori si può comprendere meglio come risparmiare e aiutare l’ambiente anche, e soprattutto, utilizzando la lavastoviglie.

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