Bonus mobili ed elettrodomestici: cosa cambia nel 2022

La nuova Legge di Bilancio emanata dal Governo ha prorogato anche per il 2022 (e per il prossimo triennio) il bonus mobili ed elettrodomestici.

Questo bonus consiste in una detrazione Irpef riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate di cui è possibile usufruire per tutto il 2022 e, con alcune differenze, fino al 2024.

Del contributo per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ne abbiamo parlato dettagliatamente anche in un precedente articolo, e abbiamo spiegato quali sono i requisiti e gli importi massimi per cui richiederlo.

Per il nuovo triennio, però, sono state introdotte delle modifiche ed è bene analizzarle. Vediamole insieme.

Bonus mobili ed elettrodomestici: quali sono le differenze rispetto al 2021?

Nel 2021, il tetto massimo di spesa sul quale calcolare l’importo della detrazione per il bonus mobili ed elettrodomestici era pari a 16.000€, comprensivi di spese di montaggio e trasporto dei beni.

La nuova Legge di Bilancio, invece, prevede per il 2022 un tetto di spesa fino a 10000€ per i quali richiedere il bonus. Come già valido per il 2021, l’ammontare del credito dovrà essere ripartito in parti uguali nei successivi dieci anni.

Per quanto riguarda la detrazione, le cose sono rimaste invariate in quanto il bonus dà diritto ad un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Quindi, nella pratica, cambia solo l’importo massimo sul quale calcolare l’agevolazione.

Vediamo come richiederlo e quali sono i requisiti.

Come fare richiesta per il Bonus mobili ed elettrodomestici nel 2022

 

Abbiamo detto che, ad eccezione dell’ammontare di spesa massima su cui calcolare la detrazione, il bonus mobili ed elettrodomestici è rimasto sostanzialmente uguale. Infatti, la detrazione per l’acquisto di tali beni viene concessa a chi abbia effettuato lavori di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio 2020.

Per ottenere la detrazione, è necessario indicare le spese effettuate per la ristrutturazione nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche). Inoltre, tale agevolazione spetta al contribuente che effettivamente usufruirà del credito di imposta per la suddetta ristrutturazione.

Quindi, ad esempio, nel caso in cui un coniuge sostenga esclusivamente le spese di ristrutturazione e l’altro sostenga quelle per i mobili ed elettrodomestici, il bonus non verrà concesso a nessuno dei due richiedenti.

Inoltre, è possibile usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici anche nel caso in cui si opti per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.

Il requisito essenziale per accedere al bonus, quindi, è aver realizzato dei lavori di ristrutturazione edilizia su immobili residenziali o su parti in comune di edifici, sempre residenziali.

Ma quali sono gli interventi di ristrutturazione che danno diritto alla detrazione?

manutenzione straordinaria come il restauro e la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria, invece, come la tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti ecc, non danno diritto al bonus;
  • ripristino di un immobile danneggiato da calamità, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;

  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia per interi edifici, realizzati da imprese di costruzione o da cooperative edilizie che entro 18 mesi dalla fine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;

  • manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

A questo proposito, un’altra domanda che spesso viene posta è come capire il momento a partire dal quale è possibile fare richiesta per il bonus.

Tempistiche per la richiesta del bonus

Per ottenere il bonus mobili ed elettrodomestici ed usufruire della relativa detrazione fiscale, è fondamentale ricordare che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione deve precedere la data di acquisto degli arredi.

Non è, però, necessario che anche le spese connesse ai lavori di ristrutturazione siano antecedenti la data di acquisto dei beni. Ciò che fa fede è, appunto, solo la data di inizio lavori.

Per dimostrare, quindi, l’effettivo momento di avvio dell’opera di ristrutturazione si può fare riferimento a eventuali abilitazioni amministrative richieste o alla comunicazione preventiva all’Asl (qualora fosse obbligatoria).

Se per i lavori non sono necessarie comunicazioni, è sufficiente la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Quali prodotti è possibile acquistare con il bonus mobili ed elettrodomestici?

Gli elettrodomestici che consentono di fruire del bonus devono essere di classe energetica non inferiore ad A+ e sono:

  • frigoriferi
  • lavatrici
  • lavastoviglie
  • congelatori
  • lavasciuga e asciugatrici
  • apparecchi per la cottura
  • stufe elettriche
  • forni a microonde
  • piastre riscaldanti elettriche
  • apparecchi elettrici di riscaldamento
  • radiatori elettrici
  • ventilatori elettrici
  • apparecchi per il condizionamento

Inoltre, il bonus può essere richiesto anche per l’acquisto di mobili come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione.

Restano esclusi dall’elenco porte, pavimentazioni, tende e tendaggi e altri elementi di arredamento.

Inoltre, è possibile richiedere il bonus anche quando i beni vengono acquistati per arredare un ambiente diverso dall’immobile oggetto di ristrutturazione edilizia oppure quando l’intervento di ristrutturazione viene effettuato solo su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Come calcolare il credito d’imposta del bonus mobili ed elettrodomestici

 

Il bonus mobili ed elettrodomestici consente di ottenere una detrazione fiscale pari al 50% sulle spese sostenute per mobili ed elettrodomestici da destinare ad un’abitazione oggetto di ristrutturazione, indipendentemente dall’ammontare di spesa.

Nel caso in cui vengano eseguiti lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, sarà possibile ottenere più volte tale agevolazione.

Per il 2022, come abbiamo detto il tetto massimo è di 10000€ che corrispondono, quindi, ad una detrazione fiscale pari a 5000€ da ripartire in dieci quote annuali di uguale valore.

È importante ricordare che, il diritto al credito d’imposta, non si trasferisce a terzi né in caso di decesso dell’avente diritto, né in caso di vendita dell’immobile oggetto dell’opera di recupero edilizio. Ciò è valido anche nel caso in cui vengano trasferite all’acquirente dell’immobile le restanti rate delle spese.

Infine, l’avente diritto al bonus potrà continuare a godere delle restanti quote di credito anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione è ceduta prima del termine del periodo di godimento del bonus.

Il bonus mobili ed elettrodomestici, in conclusione, costituisce anche quest’anno un importante incentivo all’acquisto di componenti d’arredo ed elettrodomestici per i quali aumenteranno le richieste e le vendite.

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